Piano Nazionale del Turismo di El Salvador

News on 23 Dec , 2020

Come recita l’edizione inglese della Lonely Planet, El Salvador e Nicaragua, forgiati dallo spirito della poesia e della rivoluzione, sono destinazioni turistiche nascenti dell’America Centrale, all’insegna soprattutto del turismo d’avventura. 

L’immagine di El Salvador, in particolare, si caratterizza per la progressiva sostituzione della tragica memoria della guerra civile, costata oltre 8o.000 morti tra gli anni ’80 è ’90 del secolo scorso, tra cui quella dell’arcivescovo Oscar Romero, con quella più lieta ma non meno pericolosa delle catene vulcaniche che attraversano il paese, sfociando in “bocche” solo apparentemente dormienti come il Coatepeque e l’Ilopango.

La “terra dei vulcani” si distingue però anche per le magnifiche coste rocciose, la cui conformazione determina la creazione di onde tra le più spettacolari dell’Oceano Pacifico. Tra queste la più rinomata è Punta Roca, considerata la più bella spiaggia da surf del Centro America e spesso equiparata alla Jeffrey’s Bay in Sudafrica.

 

Sebbene privato dell’esperienza diretta, purtroppo impedita dalla pandemia da Covid-19, ho avuto il piacere di contribuire all’elaborazione del Piano Nazionale del Turismo 2030. Svolto per conto di Coopculture e in affiancamento ad Eurolatina, su commessa del fondo governativo salvadoregno Fosep, l’incarico è consistito nello studio di alcuni prodotti turistici, tra cui proprio quello del surf, seguito dalla costruzione del quadro delle azioni strategiche complessive.

Il piano è ora anche disponibile on-line. Appena sarà possibile, El Salvador non può che costituire la meta di un prossimo e speriamo vicino viaggio, nel quale porterò il ricordo dell’ottimo , professore di progettazione urbanistica e del paesaggio nella Facoltà di Architettura dell’Università IUAV di Venezia, scomparso proprio al termine del nostro lavoro, con il quale ho avuto il piacere di condividere le elaborazioni progettuali e pianificare un viaggio di lavoro, nella scorsa primavera, per conto del Fosap, che avrebbe dovuto portarci a visitare anche le coste del Perù e dell’Uruguay.